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di Emanuele Crialese, con Valeria Golino, Vincenzo Amato, Francesco Casisa, Veronica D'Agostino, Filipo Pucillo
(Italia, 2002)
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Lampedusa. Un po' del Visconti di LA TERRA TREMA, per il dialetto dei pescatori che tornano dal mare, la diffidenza loro e delle loro donne per tutto ciò che sa di diverso. Un po' dell'Antonioni di L'AVVENTURA, per via della protagonista scomparsa, che il paese intero finisce per cercare fra le scogliere. E un po' tivù-spot (dai quali proviene il regista Emanuele Crialese, al suo secondo film) per tutto quel naufragare nel verdazzurro, che sia delle bollicine in mare o nella trasparenza degli occhi di Valeria Golino. Ma RESPIRO (basta quell'inizio, con quei ragazzini così giusti che abbattono i passeri col tira sassi per farseli allo spiedo, prima di darsele di santa ragione) si costruisce su ciò che manca a troppi film, un tono. Un tono che viene dalla naturalezza degli attori non professionisti; e che contrasta utilmente con l'interpretazione della Golino tra l'aggressiva sirena sexy, la fragilità di una emancipazione più sognante che determinata ed il fantastico sottomarino. Il folclore della commedia ben inserita nel villaggio ed i rinvii alla mitologia del mare. Il peso della tradizione, gli oggetti del tempo moderno (lo scooter, il treno elettrico) ed i personaggi che giungono dal Nord, come quel gustosissimo carabiniere timido. Il ricordo dichiarato del neorealismo ed un nuovo realismo poetico, una metafora fantastica (la curiosa sequenza finale, con la protagonista sott'acqua, circondata- prigioniera?- nel brulichio delle gambe dei pescatori) ai limiti del vezzo compiaciuto. Crialese flirta pericolosamente con tutti questi elementi espressivi contrastanti: ma il film, quasi per miracolo, finisce per uscirne vincente.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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